C'è un'emergenza silenziosa che si consuma tra le mura domestiche di molte famiglie. Un'emergenza che non fa rumore, ma lascia cicatrici profonde. Parliamo di bambini costretti a diventare adulti troppo in fretta, di figli che si trasformano nei genitori dei loro stessi genitori. È un paradosso doloroso, un'inversione di ruoli che ruba l'infanzia e compromette il futuro. Quando un genitore si comporta da adolescente, è quasi sempre il figlio a dover indossare i panni dell'adulto, con un carico di responsabilità che nessuno dovrebbe portare a quell'età.
Il fenomeno dell'adultizzazione: l'infanzia rubata
Per comprendere la gravità della situazione, è utile partire dalle riflessioni della psicologa aversana Chiara Rotunno, che sul suo blog affronta il tema con grande lucidità. Il fenomeno ha un nome preciso: adultizzazione infantile. La psicologa spiega che si tratta del fenomeno per cui i bambini e gli adolescenti sono esposti a responsabilità e compiti che di solito sono riservati agli adulti, spesso a causa di circostanze difficili o di carenze nell’ambiente familiare o sociale.
Il bambino adultizzato non si limita ad aiutare in casa. Diventa il custode dei fratelli più piccoli, il confidente dei problemi emotivi dei genitori, a volte persino il loro consolatore. Si tratta di un vero e proprio capovolgimento dei ruoli nella coppia genitore-figli, tale per cui il genitore diventa il bambino e, viceversa, il bambino diventa il genitore.
Le cicatrici invisibili: conseguenze a lungo termine
Le conseguenze di questa infanzia negata sono devastanti e si protraggono nell'età adulta. Come sottolinea la dottoressa Rotunno, l'adultizzazione può avere gravi conseguenze sul benessere psicologico e psicofisico dei bambini e degli adolescenti. Questo perché interferisce con il normale sviluppo emotivo e sociale. Questi bambini, privati della leggerezza della loro età, possono sviluppare disturbi d'ansia, depressione e problemi psicosomatici.
Da grandi, le ferite continuano a sanguinare. Le conseguenze sono varie e profonde, portando a diventare degli adulti “troppo” indipendenti e autonomi, con delle difficoltà a fidarsi del prossimo o ad avere difficoltà nel riconoscere i propri limiti o non saperli imporre agli altri. Molti faticano a mettere se stessi al primo posto e continuano a sentirsi sempre responsabili verso i propri genitori, sentendosi in colpa se il loro compito genitoriale dovesse venire meno.
All'origine del problema: l'infantilizzazione degli adulti
La domanda sorge spontanea: perché un genitore dovrebbe caricare il proprio figlio di un peso simile? La risposta, spesso, si trova nel fenomeno opposto, che la dottoressa Rotunno definisce infantilizzazione adulta. Si tratta di adulti che, per motivi psicologici o sociali, manifesta comportamenti e atteggiamenti tipicamente associati ai bambini. Magari sono stati figli iperprotetti, o hanno subito traumi che ne hanno bloccato la maturazione emotiva.
Questi adulti faticano a gestire le responsabilità quotidiane, a prendere decisioni e a mantenere relazioni sane. Una volta diventati genitori, tendono a invertire i ruoli, cercando nei figli quel supporto che non sanno dare a se stessi. Come risultato, promuovono nei loro figli una responsabilizzazione eccessiva, suscitando atteggiamenti di cura nei loro stessi confronti. Si crea così un circolo vizioso che si tramanda di generazione in generazione.
Rompere il cerchio: come prevenire e intervenire
Uscire da questa dinamica è possibile, ma richiede consapevolezza e impegno. Per prevenire l'adultizzazione infantile è fondamentale che i bambini e gli adolescenti abbiano accesso a un ambiente sicuro e stabile in cui poter crescere e vivere secondo le proprie fasi di sviluppo. Questo, spiega la fonte, presuppone quindi la presenza di adulti responsabili che li aiutino a gestire le loro responsabilità e li sostengano nel superare le sfide della vita con modalità rassicuranti.
Allo stesso tempo, è necessario intervenire sull'infantilizzazione degli adulti. Chi si riconosce in questi schemi dovrebbe cercare un supporto professionale, come una consulenza psicologica, per capire le radici del proprio comportamento e imparare a sviluppare una vera maturità emotiva. Solo un adulto risolto può essere un genitore efficace, capace di dare senza chiedere in cambio, di proteggere senza schiacciare e di amare senza trasformare i figli in piccoli tutori.
Queste riflessioni sono approfondite nell'articolo originale L’adultizzazione infantile: cos’è e cosa comporta, disponibile sul sito della dottoressa Chiara Rotunno, psicologa ad Aversa.







